Lo scheletro del foglio di carta. I filoni e le vergelle
La fabbricazione della carta veniva, e nella produzione artigianale viene ancora oggi, considerata come un’arte. Al pari della tessitura, anche per la produzione della carta si usava un vero e proprio telaio, la forma, sul quale si stendeva la pasta, ottenuta da un laborioso trattamento delle materie prime. In genere questo telaio era di legno, a forma rettangolare, sul quale veniva fissato un piano costituito da fili di rame abbastanza spessi. Nel mondo arabo, anziché fili di metallo, troviamo fili di lino o canapa e in Cina di bambù.
Le vergelle sono i fili paralleli al lato lungo del rettangolo, i filoni quelli più spessi e paralleli al lato corto. Il reticolo così formato è nettamente visibile se si osserva un foglio in trasparenza, come nell’immagine.
All'interno della forma spesso il fabbricante poneva un suo simbolo, disegno, stemma composto da un filo metallico ritorto, collocato al centro della metà di destra o sinistra della forma, che funzionava come una specie di firma, e si imprimeva nella carta lasciandole una impronta chiamata filigrana.



